Giorgio Morandi - Natura Morta |
Giorgio Morandi è stato tra i più
importanti pittori del Novecento.
Nato a Bologna il 20 luglio 1890,
divenne famoso in tutto il mondo per le sue nature morte con le
riconoscibilissime sequenze di bottiglie, vasi, brocche e altri recipienti
realizzate in olio su tela con pochi colori e linee molto essenziali. I suoi
quadri sono esposti in tutto il mondo e Morandi fu premiato alla Biennale di
Venezia nel 1948 e in seguito a quella di San Paolo del Brasile. Morandi è
inoltre considerato uno dei più importanti incisori del Novecento.
Fin da
giovane dimostrò di avere un grande interesse per il disegno e l’arte
figurativa, cosa che indusse i suoi genitori a iscriverlo all’Accademia di
belle arti della città. Il padre morì nel 1909 e Morandi, che non aveva ancora
20 anni, divenne di fatto il responsabile della famiglia, con tutte le
conseguenze che ne derivavano. Riuscì comunque a proseguire gli studi, anche se
con qualche difficoltà negli ultimi anni di Accademia: aveva già elaborato un
proprio stile che usciva dai canoni classici e questa cosa non piaceva a tutti
i suoi docenti. Tra le sue fonti d’ispirazione c’erano Picasso e Cézanne tra i
suoi contemporanei, ma naturalmente anche i grandi pittori del Rinascimento.
Tra il
1918 e il 1919 Giorgio Morandi espose con i futuristi, facendosi riconoscere
per il suo stile metafisico, e nel 1920 fece propri molti dei propositi di
“Valori plastici”, la rivista di critica d’arte nata proprio per diffondere le
idee della metafisica e delle avanguardie europee in Italia. In seguito Morandi
maturò uno stile più personale e unico: iniziò a farsi conoscere con le sue
nature morte, composizioni costituite molto spesso da serie di bottiglie e
altri recipienti, resi con pochi colori piatti e molto tenui. Dipinse anche
ritratti e paesaggi, destinati comunque a essere meno conosciuti rispetto alle
sue nature morte in cui lo stile era molto riconoscibile: i soggetti erano
spesso abbozzati e con pochi particolari, ma grazie alle tinte piatte riusciva
comunque a dare ai suoi quadri un notevole realismo.
Giorgio
Morandi approfondì anche le tecniche legate alle acqueforti e alle incisioni,
alcune delle quali sono andate perdute, in cui giocava con linee sottili e
prospettive. Le prime sperimentazioni in tal senso risalgono ai primi anni Dieci
del Novecento.
Morandi morì a Bologna il 18
giugno del 1964. Sulla sua lapide, nella Certosa di Bologna, c’è un ritratto
che fu realizzato dal pittore suo amico Giacomo Manzù. Nei primi anni Novanta
la città gli ha dedicato un Museo, nel quale sono conservate diverse opere
donate dalla sorella di Giorgio Morandi, Maria Teresa. Oltre a Bologna e alle
mostre che vengono spesso organizzate in giro per il mondo, in Italia le opere
di Morandi sono conservate in diverse gallerie d’arte come alla GAM di Torino, la
Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma e alla Pinacoteca di
Brera di Milano.